Approfondimenti

L' estate che verrà

Nell'arco dell'estate avremo modo, con grande flessibilità, leggendo l'attualità e potendo contare su una capillare rete territoriale, di mettere in campo tutti gli strumenti per non perdere l'occasione di una grande stagione di impegno civile.

Dopo una primavera anomala, nella quale abbiamo potuto gridare la passione per il nostro 21 marzo dai nostri schermi casalinghi, ci affacciamo ora su un’estate che si profila tutt’affatto che libera da impedimenti e restrizioni. Il Governo richiama alla responsabilità personale, riaprendo lentamente le maglie di una chiusura che tanto ha pesato sulle famiglie e sull’economia. Chi, come noi, pone il tema della corresponsabilità al centro del proprio operato e del proprio pensiero, non può non interrogarsi su un’ipotesi di mediazione tra il desiderio di ripartire, di rimettere le mani in pasta e non più solo su tastiera, e la necessità di procedere con prudenza viste le cifre ancora preoccupanti di contagi e di morti, in particolar modo in alcune regioni.

L’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese e non solo, impone una riflessione sui campi estivi non solo per le indicazioni governative ma anche per senso di responsabilità verso volontari, famiglie, realtà e comunità locali. Per affrontare la fase che abbiamo davanti, è necessario procedere con un’inversione di sguardo. Non si può partire nel domandarsi come fare ciò che abbiamo sempre fatto. Parliamo infatti di esperienze che fanno della relazione e dell’immersione in contesto la loro cifra peculiare. E che almeno per quest’anno saranno profondamente da rivisitare. Per guardare avanti ci stiamo chiedendo come salvaguardare le valenze pedagogiche di un progetto che vuole promuovere le esperienze di riutilizzo sociale e l’azione di Libera nei territori attraverso l’occasione di mettere in gioco un desiderio di impegno, scoperta e approfondimento grazie alle voci dei tanti attori della nostra rete. Ma anche di come sfruttare l’opportunità che ci è data dal poter ripensare il nostro agire a 360°, sfruttando il potenziale dato dalle nuove tecnologie e dalla capacità, prioritaria per ogni attore sociale, di generare ponti tra strumenti diversi, in una logica crossmediale utile ad affrontare l’oggi. Perché dietro un grande problema, si cela una grande opportunità.

Nelle prossime settimane saranno pubblicate le possibilità di impegno, che saranno suddivise in percorsi di formazione virtuale, con alcune azioni d’impegno territoriale, di prossimità; campi territoriali, con un raggio di movimento limitato e per gruppi meno numerosi; campi ‘tradizionali’ laddove le norme e le condizioni lo consentano. Nell’arco dell’estate avremo modo, con grande flessibilità, leggendo l’attualità e potendo contare su una capillare rete territoriale, di mettere in campo tutti gli strumenti per non perdere l’occasione di una grande stagione di impegno civile

Le proposte di Libera continueranno ad essere una proposta di attivazione a sostegno delle comunità, occasione in cui scoprire un pezzo di paese che costruisce pratiche solidali, cultura alternativa alle mafie, alla corruzione, alla violenza e allo sfruttamento di matrice mafiosa.

Francesca Rispoli, ufficio presidenza Libera

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Campi di impegno e formazione sui beni confiscati è un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie.

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